la sacerdotessa

La Sacerdotessa è il complemento opposto del Mago. Se il Mago ci richiama all’attività, la Sacerdotessa richiede passività, uno manda la sua attenzione verso l’esterno, mentre l’altra la richiama a sè. La Sacerdotessa è pura, estranea ai desideri più bassi che accompagnano l’essere umano. In una vita frenetica, che è piena di stress e indulgenze,  la Sacerdotessa ci ricorda l’importanza di disintossicarci e conoscere noi stessi in momenti tranquilli attraverso la meditazione. Per quanto il Mago ci conduca all’azione attraverso l’utilizzo di strumenti adeguati dal punto di vista razionale, se ci manca il significato e la motivazione profonda del perchè vogliamo fare quella cosa, non riusciremo a concludere un progetto iniziato.

La Sacerdotessa sfida ad andare più in profondità, a guardare oltre l’ovvia situazione superficiale e di orientare la nostra attenzione verso ciò che è nascosto e oscuro. Invita alla semplicità, a ritirarsi da ogni coinvolgimento e a riflettere su noi stessi. Ci esorta a nutrire le nostre conoscenze ed ad accumulare sapere. Ci ricorda della vastità del nostro potenziale e delle possibilità illimitate che abbiamo dentro di noi. Ci concede il permesso di prendere decisioni emotive.

L’introspezione ci aiuta a comprendere le nostre emozioni rispetto ad una situazione ed a capire se stiamo agendo in un determinato modo perchè noi lo vogliamo o perchè siamo influenzati da altri o da pattern inconsci. Questo ci aiuta anche a coltivare la fiducia in noi stessi ed a fidarci del nostro intuito senza il bisogno di chiedere aiuto ad altre persone.

La Sacerdotessa può rappresentare anche un momento di attesa e di riflessione. Non è sempre necessario agire per raggiungere i propri obiettivi. A volte possono essere realizzati attraverso l’immobilità, che dà agli sviluppi degli eventi la possibilità di fiorire. A volte è necessario prendere le distanze da una situazione o assumere un atteggiamento neutrale per capire tutte le possibili prospettive di un problema.

Il lato negativo è che a forza di guardarci dentro, ci estraniamo dal resto del mondo e risultiamo freddi ed insensibili agli occhi degli altri. Se continuiamo ad accumulare conoscenza fine a sè stessa senza applicarla, non potremo mai cambiare nulla.